Silvio
Beppe
Bob
Yomar
Whito
Maurizio

About

L’11 Aprile del 1988 Silvio e Beppe Carruozzo non immaginavano neppure lontanamente che da quella sera sarebbe cambiata la loro vita. Reduci dallo scioglimento del loro primo gruppo, stavano per salire sul palco della Boheme di Cuorgné, in provincia di Torino, con una nuova formazione, e vedevano in questo nuovo progetto solamente l’opportunità di vivere delle serate differenti, lontani dalla noia di una cittadina, Rivarolo Canavese, che non offriva grandi possibilità.

Le serate con gli amici sulla panchina del viale principale, a discutere su dove andare e cosa fare, erano venute a noia ai due. Molto meglio chiudersi in sala prove a suonare: Silvio la chitarra e Beppe il basso, insieme a Gianni, il primo batterista. Il nome della band solo un gioco di parole, una cosa provvisoria in attesa dell’illuminazione, di un nome vero.

Dopo più di trent’anni Persiana Jones è ancora il nome della band, i concerti sono qualcuno in più, da tempo ormai hanno passato i 1000 e il primo demo-tape del 1989 è stato seguito via via nel tempo da ogni possibile supporto fonografico: due pictures-disc, un mini-cd, tre album dal vivo, due EP, sei album in studio e una raccolta fino ad arrivare al nuovo album in studio nel 2023. Il titolo a dimostrare cosa è stato tutto questo per loro: una vita fantastica.

Hanno calcato i palchi di mezza Europa, sono stati distribuiti in tutto il mondo quando ancora non esisteva il web, hanno suonato con i maggiori nomi del rock, punk, ska e reggae del mondo. Con loro dal luglio 1988 alla chitarra c’è Bob Marini, di fatto il terzo fratello Carruozzo.

Dall’inizio della loro avventura, non si sono mai posti obiettivi a lungo termine e non hanno mai ricercato il successo. Convinti che vivendo di musica, avrebbero perso con il tempo il divertimento e la voglia di conoscere gente e luoghi, hanno mantenuto un lavoro che gli ha permesso di distinguere i due aspetti della loro vita. Da una parte il lavoro, con tutto quello che si porta dietro, e dall’altra la musica. Con queste convinzioni, hanno sempre cercato di aggregare alla band solo persone come loro, con la stessa attitudine e visione.

Sono passati dalle arene con 60.000 persone come a Bologna, ai bar sulla spiaggia della Normandia davanti a venti persone, e sempre hanno suonato con la stessa voglia e passione. Il loro pensiero è sempre stato “non è colpa loro se sono pochi”, ed il loro motto prima di salire sul palco, “peggio per chi non è venuto”, li ha portati ad avere il rispetto del loro pubblico al quale non hanno mai fatto mancare energia e soprattutto sincerità. Indipendenti dentro, accettavano malvolentieri imposizioni e consigli, così nel 1997, dopo un mancato accordo con una major, hanno fondato una loro etichetta, la Uaz Records, che ha prodotto e distribuito l’album Brivido Caldo, considerato da loro stessi il disco della svolta. Distribuito grazie alla Moon Records di New York City in tutto il mondo, l’album è andato ai primi posti nella classifica dei college americani e li ha fatti conoscere fuori dai confini nazionali. Dopo aver acquisito a catalogo tutte le produzioni precedenti, da quel momento la Uaz Records ha prodotto e distribuito tutti i successivi lavori.

Utilizzando da sempre la lingua italiana all’interno delle loro canzoni, musicalmente la band è passata dal primo sound rock ad un suono più latino, con ritmi vicini alla cumbia e poi allo ska. E i componenti del gruppo aumentavano o diminuivano con la ricerca della giusta sonorità, passando dal trio iniziale a dodici elementi nel 1993; cambiando ancora con l’arrivo delle prime contaminazioni, il suono distorto delle chitarre, che nel 1995 avrebbe contribuito a plasmare quel tipo di musica che sarebbe diventato il loro marchio di fabbrica: lo ska-core, rock, punk o come lo si voglia definire.

Chiunque arrivasse nel gruppo, lo arricchiva con la propria esperienza musicale, ed i lunghi viaggi in furgone per raggiungere i vari palchi, erano occasione di ascolto e conoscenza. Batteristi, chitarristi, tastieristi, percussionisti, coriste, dj, ed un numero impressionante di fiati, hanno nel tempo contribuito a far crescere e conoscere Persiana Jones. Ma anche l’apporto dei fonici da sala e da palco, degli addetti alle luci, e di chi ha curato la vendita del materiale del gruppo ai concerti, è stato fondamentale.
E proprio il merchandise ha dato una spinta importante al gruppo, in un periodo in cui una band come Persiana Jones, solo con i concerti ed il passaparola poteva farsi conoscere. Hanno impresso il nome ovunque, su qualsiasi oggetto o capo di abbigliamento fosse permesso, curandone da sempre grafica e scelta dei materiali. Con attenzione e cura perché, come amano ricordare, i primi utilizzatori del materiale sono loro.

Come ama ricordarlo Silvio dal palco ….. dal 1988.